Una legge regionale sulle politiche di genere, “per una nuova civiltà delle relazioni tra uomini e donne” e con norme, al suo interno, per il contrasto e la prevenzione della violenza sulle donne. È stata approvata il 22 novembre dall’assemblea legislativa dell’Umbria, che ha votato a maggioranza un provvedimento che guarda a diversi ambiti, dalla salute al lavoro.
La legge stabilisce anche l’impegno economico della Regione, con finanziamenti che ammontano a circa 200.000 euro per il 2016, di cui la metà per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. I restanti finanziamenti saranno così divisi: 50mila per la promozione della cultura della differenza nelle scuole e la formazione del personale, 40mila per le azioni della Regione riguardo la diffusione delle buone pratiche per nuovi stili di vita, la promozione di esperienze di vita solidali e sostenibili, 10mila per interventi di comunicazione e informazione.
Il testo prevede inoltre la creazione di un Archivio delle competenze delle donne che lavorano o risiedono in Umbria, con i curricula delle donne con comprovate esperienze professionali. Viene quindi istituito l’Albo regionale delle associazioni e dei movimenti femminili e femministi; nonché la Rete per le politiche di genere. Uno specifico capo del disegno di legge è dedicato al contrasto alla violenza degli uomini contro le donne, tramite una rete di cui fanno parte gli enti locali, le aziende ospedaliere, le Ausl, il Cpo e i Centri antiviolenza.
La legge arriva dopo un lungo percorso di concertazione, e “assume un particolare significato perché arriva alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“, commenta la presidente del Centro pari opportunità della Regione Umbria, Chiara Pucciarini. Riconoscere e rafforzare la rete regionale dei servizi, aggiunge, “è un obiettivo che il Centro pari opportunità della Regione Umbria, attraverso il Telefono Donna, ha contribuito a raggiungere al fianco di tante donne del mondo dell’associazionismo”.
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