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I prodotti light hanno davvero meno calorie e sono più sani?

I prodotti light hanno davvero meno calorie e sono più sani?

Non c’è un prodotto in vendita al supermercato che non abbia quasi sempre una versione light. Ma questo tipo di prodotti è sempre sinonimo di ipocalorici e sani?

Dimagrire
La scritta “light” significa che il prodotto dovrebbero contenere almeno il 30% in meno di calorie rispetto ai prodotti normali. Le categorie esistenti a livello internazionale sono consultabili qui: https://caloriecontrol.org/what-the-labels-mean/

Le etichette
Per sapere cosa si sta per mangiare, bisogna consultare l’etichetta nutrizionale (calorie a porzione), mettendo magari a paragone i diversi alimenti, perché spesso un prodotto normale contiene meno calorie di un prodotto light.

Gusto
Il grasso rende i cibi più gustosi, perché assorbe i sapori e li conserva. Per sopperire alla mancanza di sapore, spesso vengono usati estratti di altre sostanze come glutammato, glycine, chloride, lattato o lievito, che però spesso causano mal di testa, diarrea, poliuria o altre reazioni allergiche. Non si hanno risposte certe ma ci sono ricerche che hanno dimostrato come il consumo di prodotti light danneggi i reni e non è chiaro inoltre se si tratti di prodotti cancerogeni o meno.

Si tende a mangiarne di più
Anche se sono light, non significa che non facciano ingrassare, alcune ricerche confermano che contribuiscono poco o niente alla perdita di peso, perché spesso quando un prodotto è light si tende a mangiarne di più. Allora meglio mangiare un prodotto normale, ma in quantità inferiore.

Zuccheri e dolcificanti artificiali
Anche i dolcificanti artificiali andrebbero assunti con moderazione, perché molti studi hanno provato come possano interferire con il metabolismo: una dose eccessiva potrebbe aumentare il rischio di tumore.

Secondo uno studio Usa dell’University of Texas MD Anderson Center, pubblicato sull’edizione online di “Cancer Research”, cibi con un’alta concentrazione di saccarosio e fruttosio, molto diffusi nei Paesi occidentali, potrebbero aumentare il rischio di sviluppare un tumore al seno, in grado di diffondersi potenzialmente anche ai polmoni.

 

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