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Vaccini, i medici di famiglia chiedono un accordo sui "grandi fragili"

vaccini terza dose, una boccetta contenente dose di vaccino anti covid che è sicuro anche per chi soffre di allergie
Dopo le polemiche e i dubbi, i medici campani rassicurano i pazienti e chiedono alla regione un incontro per definire il tema delle grandi fragilità

I medici di famiglia devono registrare i soggetti fragili per la vaccinazione anti Covid? E’ la domanda che in Campania ha innescato negli ultimi giorni un mare di polemiche e problemi negli studi di medicina generale. Il perché è presto detto, in questi giorni l’Unità di Crisi della Regione ha spiegato che «i medici di medicina generale devono inserire sulla piattaforma telematica della Regione Campania le adesioni alla campagna vaccinale dedicata, come da protocollo del Ministero della Salute, ai pazienti di elevata fragilità», da quel momento centinaia di migliaia di cittadini si sono rivolti ai propri medici chiedendo di essere inseriti in piattaforma. Risultato, i medici di famiglia si sono trovati in grande difficoltà. «Siamo da sempre vicini ai pazienti e il nostro compito, da sempre, è quello di proteggere la popolazione; soprattutto quella dei fragili e dei cronici. Un compito che continueremo a svolgere con determinazione», dicono ora Luigi Sparano e Vincenzo Schiavo, FIMMG Campania. «Abbiamo siglato un accordo in Regione Campania – precisano – con l’intento di vaccinare la popolazione, convinti del fatto che il nostro intervento nei territori sia determinante proprio in virtù della conoscenza che abbiamo di questi territori e del rapporto di fiducia che abbiamo con i pazienti».
Da FIMMG parte insomma un messaggio chiaro, rivolto alla popolazione: «I medici di famiglia chiamati a vaccinare stanno provvedendo a richiedere le fiale direttamente alle Asl. Saranno proprio i medici, quindi, a occuparsi di richiedere, ricevere e somministrare i vaccini. Questo tasto, però, fa risuonare una prima nota dolente. «Abbiamo già confermato che i medici di medicina generale – ricordano Sparano e Schiavo – hanno diversi livelli di partecipazione, potremo vaccinare nei nostri studi o nelle sedi aziendali ma, per ora, mancano i vaccini. Questa è l’unica vera difficoltà».

PROCEDURA

Dunque, saranno i medici che hanno scelto di vaccinare a richiedere alle Asl le dosi necessarie, e saranno sempre i medici di medicina generale a convocare i pazienti nei loro studi. Esattamente come sempre avviene nella stagione antinfluenzale da oltre 25 anni. Solo i medici che non vaccineranno la popolazione avranno invece il compito di registrare le adesioni alla piattaforma. «Altro tema – sottolineano da FIMMG Campania – è la registrazione delle grandi fragilità. Parliamo di circa 50 pazienti per ciascun medico. Un numero molto ridotto di pazienti per il quale dovrà esserci da parte della Regione una definizione ad hoc. Questione che verrà affrontata, e si spera risolta, già martedì». Ad innescare le polemiche di questi giorni è stata proprio l’errata comunicazione destinata alla popolazione sui doveri del medico. «Non certo per colpa dei nostri assistiti – concludono Sparano e Schiavo – noi medici di medicina generale siamo stati presi d’assalto, con centinaia e centinaia di richieste da parte di pazienti giustamente confusi e preoccupati. La nostra speranza è quindi che la Regione possa lavorare con noi per risolvere presto questa questione, perché ora è il momento di portare avanti la campagna vaccinale, in alleanza con i cittadini e con le istituzioni». Intanto, le richieste che perverranno ai medici di medicina generale dai pazienti ultra fragili, che rientrano nella Categoria 2 del Ministero, saranno esaudite nel più breve tempo possibile. È un atto medico dettato da etica professionale. vaccini

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