Alimentazione

Integratori alimentari. Gli specialisti: “non sono curativi”

Integratori e COVID-19: il pericoloso uso a scopo terapeutico
Integratori alimentari, utilizzati da 32 milioni di italiani. I dati Censis

Aumenta la richiesta di benessere da parte dei consumatori e nascono nuove tendenze. Una di queste è l’uso di integratori alimentari che riguarda circa la metà degli italiani.

Un business in crescita che però nasconde qualche insidia, come il rischio dell’illusione di poter compensare eventuali mancanze nel proprio stile di vita. Per fare luce sull’argomento, il Ministero della Salute ha di recente pubblicato un Decalogo. La prima cosa da sottolineare è che gli integratori non hanno “una finalità di cura”, quest’ultima infatti resta “prerogativa esclusiva dei farmaci”.

In generale una dieta varia ed equilibrata fornisce all’organismo tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno; in altre parole gli integratori non devono essere intesi come uno strumento per “compensare gli effetti negativi di comportamenti scorretti” in uno stile di vita che dovrebbe essere sano e attivo.

Integratori alimentari. Cosa sono?

Spiega la dottoressa Francesca Puggioni, specialista del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergologia di Humanitas: “Gli integratori alimentari sono alimenti contenuti in compresse, fiale e simili. Si caratterizzano come fonti concentrate di nutrienti che non hanno una finalità di cura, prerogativa esclusiva dei farmaci, perché sono ideati e proposti per favorire nell’organismo il regolare svolgimento di specifiche funzioni, per normalizzare queste funzioni o ridurre i fattori di rischio di una malattia”.

I consigli del Ministero

“Prima di assumere un integratore – continua la dottoressa Puggioni – è fondamentale consultare il proprio medico per controllare che gli effetti indicati corrispondano alle proprie esigenze e che non ci siano controindicazioni; leggere per intero l’etichetta, seguire scrupolosamente le dosi indicate dal medico e dall’azienda produttrice e controllare tutti gli ingredienti presenti, anche in considerazione di eventuali allergie o intolleranze”.

Il Ministero sottolinea anche che naturale non significa sicuro: “un prodotto non è sicuro solo perché è naturale ma anzi, proprio per il suo profilo di attività fisiologica, potrebbe determinare effetti inattesi e indesiderati in determinate condizioni”.

Rischio allergie

“L’assunzione immotivata e incontrollata di integratori alimentari può essere responsabile di diverse reazioni avverse, come avviene per esempio in ambito allergologico”, avverte la dottoressa Puggioni. “Ricordiamo che anche pochi microgrammi di una sostanza a cui siamo allergici può scatenare reazioni gravi. È fondamentale, quindi, considerare gli integratori come consideriamo i farmaci: possono avere benefici ma anche effetti collaterali e il loro utilizzo va sempre condiviso con il proprio medico. L’autoprescrizione è sempre potenzialmente dannosa e rischiosa”.

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