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Lancet: Italia tra i paesi più a rischio per la salute dei bambini

Cambiamenti climatici. Da dove arrivano e come difendersi

L’Italia è tra i primi posti in Europa e undicesima nel mondo, per mortalità da polveri sottili. “I cambiamenti climatici stanno già danneggiando la salute dei bambini di tutto il mondo e minacciano conseguenze a lungo termine sulla loro vita, se niente cambierà. Ovvero se il mondo continuerà a seguire la rotta attuale senza perseguire l’obiettivo dell’Accordo sul Clima di Parigi, ratificato da tutti i paesi UE: mantenere dal 2015 al 2100 l’aumento medio della temperatura globale al di sotto di 2 ̊C, sotto cioè ai livelli della prima rivoluzione industriale (1861-1880)”. È questo il monito di Lancet. La salute umana passa attraverso la salute del pianeta  e continuando su questa strada, i bambini saranno tra i più colpiti dalle malattie infettive: il 2018, infatti, è stato il secondo anno che climaticamente ha favorito la diffusione di batteri, causa di gran parte delle malattie diarroiche e delle infezioni da ferite a livello globale, si legge nel rapporto. Ma si tratta soltanto di una delle principali conseguenze di salute.

In tutto il Sud Europa, Italia inclusa, i cambiamenti climatici stanno causando un aumento degli eventi meteorologici estremi: ondate di calore, piogge intense, allagamenti costieri, siccità e rischio incendi, insieme ad una espansione di nuove specie di vettori di malattia. Se n’è discusso anche all’Istituto superiore di Sanità in una tavola rotonda dedicata alla riflessione sul rapporto The Lancet Countdow on Health and Climate Change pubblicata su The Lancet, frutto della collaborazione tra 120 esperti di 35 istituzioni di tutto il mondo – tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Banca Mondiale, il University College di Londra e l’Università di Tsinghua – che ha analizzato 41 indicatori chiave, suggerendo quali azioni intraprendere per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

L’Italia, spiega Lancet, è anche un laboratorio straordinario, grazie alla sua posizione geografica e all’estrema eterogeneità meteo-climatica, per poter studiare e mettere a punto strategie e azioni capaci di mitigare e contrastare i cambiamenti climatici.

“Stiamo lavorando, tuttavia, perché tutto questo non ci trovi impreparati – ha dichiarato Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS – L’Italia, attraverso il SSN, sta già affrontando le nuove domande di salute conseguenti agli effetti del climate change, come ad esempio con il piano di prevenzione sul caldo, con la formazione del personale e con una informazione che renda il cittadino consapevole ed attento nell’affrontare le nuove sfide. In questo contesto l’ISS fa la sua parte, mettendo a servizio della collettività le sue competenze nel ricercare le evidenze scientifiche, nel monitorare i fenomeni, nel suggerire approcci sicuri e idonei a contrastare i numerosi rischi per la salute connessi ai cambiamenti climatici (dalle malattie infettive a quelle mentali, dalle conseguenze dell’inquinamento atmosferico e non alla sicurezza alimentare etc.) e, non ultimo, nel cercare di incrementare le capacità di adattamento”.

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