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Vaccini in base al Pil, Speranza: la salute è un bene di tutti

novavax, una dottoressa prepara l'iniezione

Vaccini distribuiti in base al Pil delle regioni: ha creato indignazione e sta facendo molto discutere la proposta avanzata dall’assessore al Welfare Letizia Moratti. Va detto che la spiegazione che arriva dall’assessorato in questione sposta un po’ il punto: la richiesta non è legata al concetto di “ricchezza”, precisano, bensì alla richiesta di «un’accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese. Il concetto – aggiungono ancora all’assessorato – non è quello di dare più vaccini alle Regioni più ricche» ma «se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese». Sfumature che non sono servite a placare una polemica che sta attraversando il paese come un’onda di piena.

VICINI ALLA BARBARIE

Facile comprendere perché le dichiarazioni della Moratti siano state stigmatizzate da molti, e in primi dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Su Facebook, De Luca ha contestato l’assessore al Welfare. «Leggo con sconcerto le affermazioni della signora Moratti a sostegno di una distribuzione di vaccini legata al Pil delle diverse regioni – scrive -. Si fa fatica a credere che si possa subordinare l’uguale diritto alla vita di tutti, a dati economici. Si direbbe che siamo a un passo dalla barbarie. La signora Moratti è persona intelligente e civile. Mi auguro che voglia chiarire che si è trattato di un’affermazione non meditata, che non risponde alle sue convinzioni». Respinta al mittente la proposta anche dal mistico della Salute Roberto Speranza che, sempre in un post, ha detto «Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In  Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più».

AIFA

Intanto, sempre in tema di vaccini, AIFA ha chiarito che le eventuali reazioni avverse possono essere segnalate al medico di famiglia, al centro vaccinale, al farmacista di fiducia o alla Asl di appartenenza, oltre che direttamente sul sito Vigifarmaco dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Lo precisa la stessa agenzia nelle Faq sulla ‘Farmacovigilanza su vaccini Covid-19’ appena aggiornate sul suo sito. Il tema, come si può comprendere non è secondario. Tra gli effetti collaterali al vaccino più spesso osservati finora ci sono reazioni locali nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari o articolari, insieme a febbre, nausea o più raramente gonfiore dei linfonodi.

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