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Emicrania: vitamina B1 riduce dolore, specie nelle donne

Emicrania: una donna si stringe le tempie

Assumere la vitamina B1 può prevenire la forma più comune di mal di testa, l’emicrania. Lo suggerisce un recente studio apparso su Headache: The Journal of Head and Face Pain. L’intensità del dolore associata a questo disturbo varia da persona a persona, così come i sintomi, tra cui nausea o vomito. Anche i fattori scatenanti che vanno dallo stress a cambiamenti ormonali possono variare.

Che cos’è l’emicrania

L’emicrania è la forma di mal di testa più comune. Si manifesta con sintomi variabili da soggetto a soggetto, che possono essere in molti casi insopportabili: dolore pulsante, nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni. Chi è colpito da emicrania deve spesso ricorrere al riposo completo in un ambiente tranquillo, isolato e buio. L’emicrania è definita cronica quando presenta sintomi per almeno 15 giorni al mese per tre mesi successivi. Le donne hanno tre volte più probabilità di avere emicranie. È importante ricorrere alle cure del medico, evitando l’uso di farmaci in maniera incontrollata.

I numeri

L’emicrania è una forma ricorrente di mal di testa, appartiene alla famiglia delle cefalee. Si stima che in Italia colpisca 15 milioni di persone e che 11 milioni siano donne. Oltre il 10-12% della popolazione in generale ha un attacco di emicrania almeno una volta nella vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inquadrata come la seconda patologia più disabilitante per il genere umano e la terza più frequente.

Lo studio sugli effetti benefici della vitamina B1

Gli studiosi hanno esaminato i dati di 13,000 partecipanti al National Health and Nutrition Examination Survey dal 1999 al 2004 (uno studio trasversale). Sono stati presi in considerazione diversi fattori, come età , stile di vita, dati demografici e condizioni di salute generale. I risultati dello studio hanno dimostrato un legame tra quantità alte di vitamina B1 nella dieta e minori casi di emicrania, questo dato era ancora più evidente nei soggetti di sesso femminile. , ha commentato: “Questo studio fornisce dati importanti a sostegno del fatto che i fattori nutrizionali possono essere influenti sull’induzione dell’emicrania – ha commentato il dottor James Giordano, professore di neurologia e biochimica presso il Georgetown University Medical Center di Washington, DC, che non è tra gli autori dello studio. “Di particolare rilievo – ha continuato – è che questo studio ha dimostrato un ruolo statisticamente significativo della vitamina B1 nella mitigazione dell’emicrania. La vitamina B1 ha dimostrato di essere particolarmente importante nella regolazione dei livelli cerebrali del neurotrasmettitore serotonina; anomalie nella funzione della serotonina sono state direttamente implicate nella fisiopatologia dell’emicrania”. Tuttavia – “ulteriori studi dovrebbero essere condotti per determinare ruoli più specifici per la vitamina B1, così come altri cofattori vitaminici che possono essere clinicamente utili per prevenire o ridurre l’emicrania”, ha concluso Giordano.

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