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Obesità: diabete tra i maggiori rischi collegati. Cosa fare

Obesità, uomo non riesce ad abbottonarsi la camicia
Obesità

Il diabete è tra i maggiori rischi collegati all’obesità. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito l’obesità  come uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale. Il fenomeno interessa anche l’Italia. Nel nostro Paese si stimano 6 milioni di adulti obesi e circa 2 milioni e 200 mila, tra bambini e adolescenti, in eccesso di peso. In particolare, il fenomeno interessa il 10,4% degli italiani adulti. Inoltre, un terzo dei bambini minori di 8 anni è in sovrappeso o obeso, percentuale superiore alla media europea. L’obesità è causa di morte per 53.000 persone all’anno ed è strettamente connessa allo sviluppo di malattie croniche non trasmissibili, come il diabete. Queste malattie sono responsabili a loro volta di un alto numero di decessi con un aggravio notevole dei costi sanitari e sociali. In Italia la spesa pubblica per malattie correlate e prevenibili ha toccato oramai quota 67 miliardi di euro.

Obesità e prevenzione del diabete

“Controllo dell’alimentazione e attività fisica sono fondamentali per evitare che l’obesità possa portare all’insorgere del diabete mellito. È infatti riscontrabile una sempre maggior correlazione tra l’insorgenza del diabete di tipo 2 ed elevati valori dell’indice di massa corporea.

Ciò porta anche a un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare e oncologico, al punto che nella comunità scientifica ormai si parla apertamente di diabesità. Il termine è stato coniato nel 2008 dall’OMS, per definire questa condizione. Non a caso questo sarà uno dei temi al centro del convegno ‘Panorama Diabete’ promosso dalla SID a Riccione dal 21 al 24 maggio”. Così dichiara il Presidente della Società Italiana di Diabetologia, Angelo Avogaro, in occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità che ricorrerà domani, sabato 4 marzo.

“Ben venga l’appello del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla promozione di un sano stile di vita nella popolazione. Appello che sottolinea come la riduzione dell’inattività fisica e l’adozione di una alimentazione corretta, con un aumento del consumo di frutta e verdura e la diminuzione dell’uso eccessivo di sale, siano strumenti efficaci nel contrastare obesità e sovrappeso”, ha dichiarato la Presidente Eletta di SID, Raffaella Buzzetti.

Il ruolo dell’attività fisica

L’attività fisica e motoria sono alla base della prevenzione e la cura di diabete e obesità. Tuttavia l’esercizio fisico, nonostante sia un fattore determinante per la salute degli individui, è poco praticato. Secondo l’ultimo rilevamento di Eurobarometro, nell’Unione europea il 45% degli individui afferma di non fare mai esercizio fisico o praticare sport, mentre una persona su tre riferisce livelli insufficienti di attività fisica. Il rapporto congiunto dell’OMS e dell’OCSE “Step up! Affrontare il peso dell’insufficiente attività fisica in Europa” evidenzia che, con un aumento dell’attività fisica a 150 minuti a settimana, si eviterebbero nella UE 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, tra cui; 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari; 1 milione di casi di diabete di tipo 2; oltre 400.000 casi di diversi tumori.

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