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Alimentazione: come influenza il rischio di tumore. Il progetto

Suolo: in primo piano un broccolo, due pomodori e un peperone
come dieta globale

I tumori sono una delle malattie più diffuse e la seconda causa di morte in Italia. Secondo le stime sono state circa 180.000 le vittime nel 2021 e 377.000 nuove diagnosi. Circa un quarto di queste ultime si potrebbe prevenire. Si calcola che la giusta combinazione fra alimentazione sana, peso forma e attività fisica possa ridurre fino al 30% il rischio di ammalarsi di tumore.  

Da qui nasce il Progetto UMBERTO (Verso Una rinnovata epideMiologia nutrizionale e Biologica pEr la salvaguaRdia della saluTe e la prevenziOne dei tumori). Lo hanno sviluppato la Fondazione Umberto Veronesi e IRCCS Neuromed di Pozzilli.

Il progetto si avvale di una piattaforma informatica, una biobanca e una banca dati per approfondire il rapporto tra alimentazione e tumori. In particolare, ha un focus sulla dieta mediterranea, modello alimentare indiscusso di alimentazione sana ed equilibrata.

La dieta mediterranea come prevenzione

Il progetto Umberto permetterà di osservare la dieta mediterranea da nuove angolazioni attraverso approcci integrati di epidemiologia – ha spiegato Maria Benedetta Donati, Direttore del Neuromed BioBanking Center di Pozzilli –. L’obiettivo è capire come alcune caratteristiche degli alimenti possano influenzare il nostro rischio a lungo termine di sviluppare un tumore, in particolare al seno, colon retto e prostata”

“In parallelo – aggiunge Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed e Professore di Igiene e Salute Pubblica allUniversità dellInsubria, Varese-Como – verranno anche studiati i determinanti biologici collegati alle abitudini alimentari che possono influenzare il rischio di sviluppare tumori e altre malattie, nello specifico: infiammazione, attivazione dell’emostasi mediata dall’infiammazione e metabolismo dell’insulina”.  

La ricerca sul ruolo dell’alimentazione

In Occidente un quarto dei decessi è dovuto a malattie tumorali. È uno scenario preoccupante, che richiede di investire risorse non solo per migliorare terapie e diagnosi, ma per prevenirne l’insorgenza. È urgente studiare e valorizzare il ruolo degli stili di vita nella prevenzione di queste patologie, soprattutto per quanto riguarda le abitudini alimentari” – ha dichiarato Chiara Tonelli, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione e Professoressa di Genetica presso l’Università degli Studi di Milano.  

Da ormai vent’anni la nostra Fondazione è impegnata a promuovere la ricerca scientifica di eccellenza in oncologia e progetti di prevenzione – ha precisato Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi -. In linea con questa missione, il Progetto Umberto e la Piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi e IRCCS Neuromed per lo studio di alimentazione, stili di vita e tumori rappresentano il capitolo più recente di un sodalizio avviato dal 2015, che ha visto Fondazione Umberto Veronesi impegnata nel finanziamento di 8 eccellenti ricercatori e ricercatrici e di un progetto biennale di studio sull’obesità”.  

Il progetto UMBERTO

Il progetto UMBERTO verrà realizzato presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed. Sarà diretto dalla professoressa Licia Iacoviello e coordinato dalla dottoressa Marialaura Bonaccio, con un impegno della durata di cinque anni e un investimento di 1.030.000 euro da parte di Fondazione Umberto Veronesi. L’iniziativa è stata presentata oggi martedì 22 novembre presso il Parco Scientifico e Tecnologico di Neuromed a Pozzilli (Isernia). 

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