Su una popolazione residente in Italia di quasi 51 milioni di persone con più di 18 anni di età, oltre 14 milioni di persone convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra 65enni. È questo il contesto in cui si è diffusa l’epidemia da SARS-Cov-2 in Italia secondo quanto emerge da una rielaborazione dei dati delle diverse sorveglianze passi sulla dimensione della cronicità e della policronicità in Italia. Dai dati emerge che già dopo i 65 anni e prima dei 75, più della metà delle persone convive con una o più patologie croniche fra quelle indagate e questa quota aumenta con l’età fino a interessare complessivamente i tre quarti degli ultra 85enni, di cui la metà è affetto da due o più patologie croniche. La prevalenza per singole patologie croniche cambia notevolmente con l’età e se prima dei 55 anni la più frequente riguarda l’apparato respiratorio e coinvolge mediamente il 6% degli adulti, dopo questa età e all’avanzare degli anni aumenta considerevolmente anche la frequenza di cardiopatie e di diabete, che raggiungono prevalenze intorno al 30% e al 20% verso gli 80 anni. La prevalenza dei tumori raggiunge il suo valore massimo (circa 15%) intorno agli 80 anni. I casi con eventi pregressi di ictus e ischemie cerebrali, così come i casi con insufficienza renale, numericamente più contenuti, iniziano ad aumentare dopo i 70 anni, mentre la prevalenza di malattie croniche del fegato non supera mai il 5%, neanche in età più avanzate.
Patologie croniche: in Italia interessano 14 milioni di persone
19 Maggio 2020
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