Alimentazione

Web: un italiano su 3 cerca notizie su cancro e dieta online

Microbiota intestinale

Il 37% degli utenti del web, che cercano notizie corrette di oncologia, ha chiesto agli esperti informazioni sulla dieta. La nutrizione come mezzo di prevenzione e di “terapia” dei tumori riscuote più interesse delle “cure alternative” (24%) o delle cause e rimedi delle neoplasie (13%). Se gli studi dicono che la dieta svolge un ruolo chiave contro il cancro, tuttavia solo un cittadino su tre sostiene che l’alimentazione rappresenti un fattore di rischio oncologico importante. E nel nostro Paese la dieta sana per eccellenza, quella mediterranea, viene spesso abbandonata a favore di altri modelli alimentari. Meno del 10% degli italiani consuma tutti i giorni le cinque porzioni di frutta e verdura raccomandate dai nutrizionisti. Il 21% dei bambini, con meno di 10 anni, invece è in sovrappeso il 9% è addirittura obeso. A scattare questa fotografia sul complesso rapporto tra informazione, internet e cancro sono la Fondazione AIOM e l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), grazie ai dati raccolti dal portale “anti fake news” www.tumoremaeveroche.it.  (Il portale è attivo da sei mesi ed è già stato consultato da oltre 150mila utenti unici). Al comitato scientifico, composto da un gruppo di oncologi che rispondono alle domande dei cittadini, sono arrivati oltre 50mila mail e messaggi.

“Più del 50% degli internauti italiani sostiene di essere confuso a causa delle troppe informazioni di salute che è possibile trovare in Rete – afferma Fabrizio Nicolis, Presidente Fondazione AIOM -. E’ estremamente preoccupante l’attuale disinformazione sul cancro. In Rete si legge di tutto: presunte ‘cure’ miracolose come quella Di Bella, consigli errati di prevenzione o addirittura teorie complottistiche circa l’origine delle principali neoplasie. Vogliamo fornire una guida on line costantemente aggiornata e l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di triplicare gli accessi attraverso una specifica attività sui principali social media”.

Il portale, realizzato grazie al contributo non condizionato di Ipsen S.p.A, è diviso in sei sezioni web(cancro, cosa si nasconde; cure alternative; alimentazione; cause e rimedi; piante e vitamine; cancro, una malattia moderna). “A inizio anno abbiamo deciso di fare un ‘censimento’ delle principali fake news – aggiunge Massimo Di Maio, membro del comitato scientifico del progetto ‘Tumore, ma è vero che?’ e Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino -. Dopo tre mesi di ricerca, abbiamo scoperto un quadro allarmante. ‘Solo’ sull’alimentazione abbiamo individuato 400 bufale, a cui vanno aggiunte le 175 sulle cure alternative e più di 160 su le cause del cancro. Ad ogni domanda dei cittadini rispondiamo citando sempre le fonti scientifiche precise che utilizziamo. Inoltre il 16% degli utenti che si rivolgono a noi sono farmacisti o medici di medicina generale. Sono professionisti della salute che vengono sempre più interpellati su questi temi. Il 27% dei frequentatori del sito, infatti, sono pazienti oncologici (o loro caregiver) che sul web sono alla ricerca di informazioni corrette circa le problematiche collegate alla loro particolare condizione”.

Cancro e alimentazione 

Gli ultimi studi scientifici mostrano che ben il 30% dei casi di cancro è riconducibile all’alimentazione. Una dieta sana ed equilibrata, ad esempio, può ridurre del 16% il rischio di insorgenza dei tumori allo stomaco, endometrio, esofago, colon-retto, bocca, faringe e laringe. Inoltre “esiste una stretta correlazione tra aumento del grasso corporeo e formazione di un tumore – spiega Paolo Marchetti, Direttore Oncologia Medica B del Policlinico Umberto I di Roma e Ordinario di Oncologia all’Università La Sapienza -. Nella trasformazione neoplastica delle cellule tumorali intervengono anche le sostanze cosiddette cancerogene, come i conservanti degli alimenti, le ammine e nitrosammine, che si formano per la cattiva conservazione ed eccessiva cottura degli alimenti proteici. Anche per i pazienti oncologici è fondamentale seguire un’alimentazione corretta. E la carne rossa non è un alimento da demonizzare, nemmeno nei pazienti oncologici. Fino a 500 grammi a settimana di carne rossa non processata e cotta in maniera adeguata (non alla brace) e conservata correttamente sono un supporto nutrizionale per tutti, in particolare nelle persone che affrontano il percorso di cura”.

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