Alimentazione

Dieta chetogenica. Di che si tratta?

L’alimentazione ha un impatto su ogni parametro della salute umana. Proprio per questo negli ultimi tempi si parla di nutriceutica. La nutrizione usata come strumento di prevenzione e cura delle patologie. In ogni caso, qualunque sia l’obiettivo, vale sempre la regola che ogni dieta va intrapresa con il supporto di uno specialista e mai da soli. Ogni regime alimentare infatti, può andare bene in una determinata situazione, ma creare gravi problemi in un’altra. Tra le diete di cui si sente parlare c’è la dieta chetogenica o low carb. Questa dieta si basa su un regime alimentare sviluppato, negli anni Venti del Novecento, ad Harvard, dai ricercatori, Stanley Cobb e William Gordon Lennox, come cura alternativa al digiuno per l’epilessia. A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, Peter Huttenlocher, neurologo all’Università di Chicago, finalizzò la scoperta dei grassi a catena media MCT – Medium-chain triglycerides, fortemente chetogenici, come l’olio di cocco. Tale scoperta si rivelò essenziale per modificare le percentuali dei macronutrienti nella dieta chetogenica, rendendola più facile e accessibile. Tuttavia, l’interesse per questo regime alimentare rimase ancora basso, fino agli anni Novanta del Novecento in cui, negli Stati Uniti, ripartirono gli studi sulla dieta chetogenica. Oggi, inizia a destare interesse nel mondo scientifico come strumento per contrastare alcune patologie, come il diabete o l’obesità.

La dieta chetogenica, si basa sul principio per cui l’organismo, una volta esaurite le fonti esterne di glucosio, entra in uno stato di chetosi (che non ha nulla a che vedere con la chetoacidosi: stato patologico grave che si può verificare solo in determinate condizioni di malattia) iniziando così a bruciare i grassi come fonte di energia.

La dieta chetogenica pone alla base della piramide alimentare i grassi, come olio di cocco, olio d’oliva, burro chiarificato, avocado; seguiti da un giusto quantitativo di proteine di buona qualità e, infine dai carboidrati, come verdure – che saranno abbondanti – e in parte frutta. Secondo alcuni studi un regime alimentare del genere ha, in breve tempo, conseguenze benefiche sull’organismo, non solo in termini di perdita di peso, ma anche di aumento delle energie, delle capacità mnemoniche, miglioramento della qualità del sonno, riduzione di dolori articolari o muscolari.

“Tuttavia – ha spiegato Fabrizio Mellone – per molte persone, soprattutto nel nostro Paese, si tratta di un’alimentazione insostenibile per lunghi periodi di tempo.” “Per questo abbiamo creato, all’interno di Lightflow, Carbolight: i prodotti sono composti prevalentemente di fibre come l’inulina, l’oligofruttosio e l’amido resistente. Le fibre sono nutrienti fondamentali per la buona salute del microbiota intestinale e, dunque, di tutto il corpo.

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